Dicono di lui.
Non è facile penetrare a fondo il valore culturale che si nasconde dietro gli aspetti del vivere quotidiano, quel "qualche cosa in più" che sentiamo nascosto negli oggetti, nelle cose che avviciniamo, ma non sappiamo esprimere. Sono pochi i pittori che sono riusciti a pensare per immagini, la malinconia delle ore di sempre, pochissimi gli scrittori che hanno reso, con la parola, la forza interiore.
Chi ci riesce è un'artista e basta così. Ma si possono ottenere gli stessi risultati con la fotografia?
Mi viene spontaneo chiedermelo di fronte ai "ritratti" di Toninelli, alle sue "visioni" della Bassa o del Lago; a immagini che hanno il tono, la luce di una realtà "immaginata" più che vista. Così mi sorprendo ad ammirare fotografie belle (perché andare in cerca di aggettivi inutili?) nelle quali ritrovo lo scorrere del tempo, l'armonia delle cose la malinconia di sogni perduti.
Si sa, ormai l'immagine tende a prevalere sulla parola, al posto della penna per fugaci annotazioni, oggi si preferisce viaggiare con la macchina fotografica al collo. Toninelli abita a Malcesine.
Lì vi arrivò un po' fortunosamente Goethe con il suo "diario di viaggio"; chissà se un Goethe d'oggi vi arriverebbe con un diario, oppure con un album di fotografie, non lo so. So che Toninelli viaggia non molto, ritorna alla bassa in amorosi pellegrinaggi o si ferma in contemplazione sul lago.
Uno spazio non molto ampio. Non è il mondo; eppure nelle sue fotografie c'è un "Mondo": quello della gente, del paesaggio delle cose vere, quel "qualcosa in più" che egli sa esprimere con Arte."
Prof. Dino Coltro, 23 Luglio 1988
"Quando giunsi nella bella e pittoresca Malcesine per godermi il riposo di tanti anni di lavoro, ebbi il piacere di trovare sul Garda un compagno del mio grande hobby, anche lui iniziato quando fare una fotografia era tutto uno studio: dalla ripresa allo sviluppo e stampa. Malgrado il signor Franco Toninelli sia fotografo di professione, in lui è rimasto l'entusiasmo dell'amatore, cosa assai rara.
Ogni tanto ho l'occasione di osservare suoi lavori: stampe in bianco e nero e a colori rivelanti la sua sensibilità di artista nella scelta dei soggetti e nella composizione, perfetti nella tecnica e dimostranti la sua padronanza del mezzo. Meritano di essere ricordati i suoi ritratti caratteristici e ultimamente i notturni a colori, sapientemente realizzati. La sua sempre fertile produzione ci lascia in attesa di vedere ancora tante belle fotografie."
Prof. Federico Vender, Ottobre 1979